È
alla foce dell'alto corso del fiume Sagittario, in una posizione
panoramica e climatica eccezionale. Si
annuncia ai visitatori con la sua torre feudale, posta nella parte più
alta dell'abitato. E ciò che resta del castello dei Belprato, conti di
Anversa. Appare
alla storia già dal 1150, in un documento in cui vengono elencati, a
seguito di un censimento, i feudi e i feudatari del regno di Sicilia. La
terra di Anversa è segnata come possedimento dei Di Sangro, ereditata in
seguito da Raynaldo di Anversa, come preferì farsi chiamare. I
suoi eredi la governarono fino al 1431‑35 quando la contea passò ai
Caldora. Nel
1463 venne assegnata da Ferdinando I d'Aragona a Nicolò di Procida. In
seguito fu possedimento dei Belprato. Sotto il loro governo, Anversa
godette un periodo di prosperità. Venne eretta la chiesa di S. Maria
delle Grazie; fu ampliata la chiesa di S. Maria della Neve; venne fondata
l'Accademia degli Addormentati. Nel
1631, per mancanza di eredi maschi, Anversa passò a Tommaso Di Capua,
consorte di Virginia Belprato. I Di Capua la tennero fino al 1715. Infine
venne governata dai Recupito, marchesi di Raiano. Dopo
il 1806, con l'abolizione del sistema fendale, grazie allo spirito di
iniziativa dei cittadini, Anversa conosce un rigoglio in varie attività
produttive, tra cui l'artigianato dell'argilla figulina. |