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Jacopo Lupi Punto di sVista
 
Una sanità poco sana
 
Credo, o almeno spero, che in uno stato moderno e in una città come Sulmona, che ospita una struttura ospedaliera che è chiamata a servire 30 comuni e 60mila abitanti, si deve necessariamente dare la priorità assoluta e fondi necessari per far fronte alle carenze della sanità per non mettere in pericolo ulteriormente la salute dei propri cittadini. L’Italia è da sempre al centro di numerose polemiche riguardanti il malfunzionamento e gli alti costi delle varie strutture ospedaliere ma, forse, il problema non va banalizzato e cercato di essere messo in secondo piano, ma va affrontato in maniera diretta e senza rimanere incastrati nelle classiche prigioni della politica, tra lentezza e inutili procrastinazioni.
Mi sembra inutile raccontare qualcosa che, un semplice cittadino può vedere da solo, con i suoi occhi, semplicemente andando a farsi una “passeggiatina di salute” tra le strutture dell’ospedale di Sulmona, ma anche in quasi tutti gli ospedali del centro-sud. Quello che si troverebbe sicuramente di fronte è: reparti fantasma dove non c’è nessun tipo di accoglienza né da parte del personale addetto né tanto meno con cartelli e indicazioni che farebbero tranquillizzare il già agitato degente; ricoveri in ambienti dalle scarse condizioni igieniche anche basilari; liste d’attesa interminabili anche per malattie gravi ed urgenti; caldaie e macchinari risalenti al secondo dopo guerra che oltre ad essere malfunzionanti rischiano di essere delle bombe legali ad orologeria. Il problema è più grave di quello che ci vogliono far credere e non è facilmente risolvibile con proposte di privatizzazioni varie.
In Italia, purtroppo, c’è una forte elusione tributaria che immancabilmente va a condizionare fortemente un servizio fondamentale come quello della sanità il cui costo è a carico della collettività; ma il problema a mio parere risiede, come in molte altre attività, nella pessima gestione degli enti pubblici e dal degrado dei servizi sociali più importanti.
Forse per ridare vita ed efficienza al sistema sanitario Italiano ed evitare che si ripetino queste problematiche anche in un centro importantissimo come Sulmona, serve una radicale riforma di tutto il sistema dei servizi pubblici, che devono essere gestiti in un modo più razionale e responsabile evitando inutili sprechi di energie e denaro che pesano sulle spalle dei cittadini, con la fine della varie “aree di privilegio” e le lottizzazioni dei vari partiti; o forse, a chi di dovere, nelle varie fasce della politica le cose vanno bene così, e questo non lo sapremo mai o, credo, lo sappiamo già tutti.
 
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