Lunedì 01 Febbraio - Il Santo del giorno: San Giovanni della Graticola, Vescovo

Il tempo... ieri - Giornata per la maGgior parte nuvolosa, vessata da correnti fredde. Il sole si è fatto vedere solo saltuariamente. Calo termico nella massima. Temp: mass. 10,6°C; min. 2,8°C; attuale 5,7°C (ore 23,30)
 
    eventi
Proiezioni e Letture
sulle Donne CHE HANNO LASCIATO
UN SEGNO ALL’AQUILA

IL 2 febbraio parte a L’Aquila la serie di appuntamenti dal titolo “Prospettive Rosee”, progetto promosso e ideato dagli assessorati comunali alla Cultura, alle Pari Opportunità e alle Politiche Sociali. Il cartellone è molto ampio e si articola in sei appuntamenti che si snodano lungo l’arco di un mese fino all’8 marzo, giornata internazionale della donna. Si tratta della seconda edizione di un’iniziativa nata per raccontare storie di donne che hanno lasciato un segno nella vita del capoluogo abruzzese. Il cartellone prevede per domani un incontro a cura dei sindacati CGIL CISL UIL donne e di Confindustria dal titolo Le donne, la fabbrica, il territorio nell’esperienza Italtel (ore 17.30, Sala Conferenze GSSI). L’occasione è per accendere i riflettori sulle lavoratrici della storica fabbrica aquilana.
 
    conversazioni
CENTENARIO DELLA NASCITA
DI ERNESTO GIAMMARCO

VenerdI’ 5 febbraio, alle ore 16,30, nella saletta Mazzara - Sulmona verrà ricordato Ernesto Giammarco, nel centemario della sua nascita.
Interverranno Marilena Giammarco, presidente della Fondazione “Giammarco”, Adriana Gandolfi, antropologa.
 
    editoriale
IL LUNEDI’ DEL DIRETTORE
E’ iniziata a Villalago
la campagna pre-elettorale

Come giA’ sanno i lettori di questi “Lunedì”, a Villalago il prossimo maggio si voterà per il rinnovo dell’amministrazione comunale.
Sanno altrettanto, per averlo personalmente scritto più volte, che c’è un “Gruppo” che si sta organizzando per interagire con le due parti (maggioranza e opposizione) per proporre il “Modello Anversano”.
Ricordo a tutti che nelle votazioni amministrative dell’anno scorso ad Anversa venne firmato un patto in un’assemblea pubblica tra i due gruppi consiliari, per amministrare insieme il paese, con un programma condiviso. Venne deciso di presentare, comunque due liste, per dare democraticamente la possibilità al popolo di scegliersi il candidato sindaco. Si stabilì, inoltre, che un componente della lista, risultata minoritaria, sarebbe entrato in Giunta con la delega di vicesindaco. E così è stato. La decisione, che richiese lunghe trattative, partì dall’analisi demografica, dalle risorse umane, dal continuo spopolamento del paese e soprattutto per evitare i consueti contrasti tra maggioranza e minoranza, che si ripercuotevano inevitabilmente a danno di una serena convivenza. Una situazione non dissimile da quella che vive attualmente Villalago. Lo sappiamo tutti che socialmente il paese è spaccato in due. Sappiamo anche che l’attuale maggioranza ha attuato una “politica barricadera”, non facendo nulla per ricucire e portare all’unità.
Il comune di Villalago, tra l’altro, è in dissesto finanziario, con una situazione debitoria grave, che sta ricadendo sui cittadini, sulle attività economiche e sugli ospiti che ci onorano della loro presenza.
E’ una situazione che meriterebbe un’amministrazione ampia, con più  idee, con più possibilità di interagire con i giovani e con più attenzione verso gli anziani. I vari “casotti” (tralascio le questioni estetiche), costruiti qui e là, non servono a nessuno e porteranno ulteriori spese per la loro manutenzione. Il problema non è quello di avere fondi per la loro realizzazione, ma di saperli poi gestire e mantenerli senza farli degradare. E così sarà anche per il centro sociale in arrivo, con annesso ascensore, senza riflettere che perderemo a presto la scuola e non sapremo come utilizzare quei locali. Sarebbe stato opportuno impiegare i finanziamenti, avuti con i progetti di vallata, per risolvere il problema degli impianti sportivi al “Prato”, visto che i cittadini li stanno amaramente pagando, senza usufruirne. Negli anni sono stati realizzati, in due occasioni, i bagni pubblici, ma non sono mai entrati in funzione, per non parlare di quelli al lago. Riflettiamo non solo su questo, ma anche su altre situazioni (ognuno metta la propria), che richiedono un impegno di tutti, un’amministrazione allargata agli “uomini di buona volontà”, che hanno tempo e capacità al fine di impegnarsi per il proprio paese. Penso anche ad un’amministrazione di transizione per portare all’unione dei Comuni di Scanno e Villalago.
Anversa ha fatto una scelta amministrativa innovativa e meritoria. E perché Villalago non dovrebbe fare la stessa cosa?
Ho il dovere morale e intellettuale, come villalaghese, di caldeggiare il “Modello anversano” per poterci confrontare serenamente al fine di soluzioni ottimali. (R. Grossi)

P.S. Vi consiglio “Villalago notizie”, pagina Facebook aperta a tutti, per una lettura critica degli avvenimenti amministrativi, anche se presentati con quel “quid” di ironia e sarcasmo.
 
E’ stato ricordato a Lanciano
il cap. Gennaro Antonio Tanturri,
eroe di Scanno

Anche quest’anno (precisamente martedì, 26 gennaio scorso), la collettività lancianese si è stretta attorno ad una prestigiosa lapide, per ricordare l’eccidio di Dogali (remota località africana, situata al confine tra l’Etiopia e l’Eritrea) dove, il 26 gennaio 1887, persero la vita con le armi in pugno circa 500 soldati italiani, per mano dell’esercito abissino di Ras Alula, numericamente superiore e da sempre ostile all’intervento dell’Italia nel Corno d’Africa. Quell’antica lapide, finemente realizzata nel mese di giugno del 1887 dal noto scultore di Orsogna Modesto Parlatore, dopo essere rimasta per tanto tempo avvolta nell’oblìo, nell’anno 2007, per volere dell’autore di questo articolo, era stata risistemata nella sua originaria dimora nel quartiere di Santa Chiara (detto anche  “quartiere dei soldati” perché fino agli anni ’30, vi era dislocata una caserma di fanteria).
L’ importante cerimonia del gennaio scorso, svoltasi alla presenza delle Istituzioni, Forze dell’Ordine, Associazioni d’Arma, Combattentistiche e di Volontariato, è stata anche l’occasione per far rivivere le gesta di un cittadino scannese dal carattere buono e generoso: il capitano Gennaro Antonio Tanturri. Egli, con grande slancio e senso del dovere, il 27 gennaio 1887 (il giorno dopo la tragedia di Dogali), nonostante il timore di nuovi attacchi da parte delle truppe abissine, lasciò il forte di Monkullo alla testa di una colonna  mobile di militari italiani per accorrere in soccorso del Battaglione rimasto vittima del predetto eccidio.
La sua bibliografia racconta che in quella occasione dette prova di grande prudenza e di ardire. Infatti, appena giunto nei pressi del poggio di Dogali, nonostante la drammatica scena che si presentò ai suoi occhi (a terra giacevano i corpi denudati, mutilati, evirati e abbruciacchiati dei soldati italiani), con umana pietà e spirito di abnegazione ne raccolse e ne ricompose i resti, per dare loro degna sepoltura.
Quella stessa sera, al termine del compassionevole compito, si ritirò nella sua tenda assai provato per quanto aveva visto e udito. In preda alla commozione stilò il rituale rapporto ai superiori sui drammatici fatti di cui era stato testimone nella giornata. E’ rimasta celebre e immortale una sua frase inserita nel doveroso verbale: I morti di Dogali erano caduti al loro posto come fossero allineati”, volendo significare che ognuno aveva dato prova di estremo sacrificio, resistendo fino all’ultimo sotto i colpi inferti dal nemico. Così, anche se sono trascorsi molti anni da quell’epica battaglia, ancora oggi i Lancianesi la rievocano con particolare emozione, così come commemorano ad uno ad uno quei giovani Italiani caduti senza neppure saperne la ragione. Con loro, ricordano anche il coraggio e l’abnegazione del capitano Tanturri, scannese, che dedicò la sua vita alla solidarietà e al senso del dovere. Mario Salvitti
(Nella foto, il saluto del Vescovo S.E. Emidio Cipollone. Gli è accanto il Presidente della Provincia di Chieti dr. Mario Pupillo. In alto a destra, la Lapide che ricorda i fatti di Saati e Dogali)
 
CERIMONIA RELIGIOSA IN NOME DI SAN GIOVANNI BOSCO A SCANNO
Festeggiati anche gli 85 anni del parroco, don Carmelo Rotolo
SCANNO - Nella messa delle ore 17,30, solennizzata dall’intervento del Vescovo mons. Angelo Spina, è stata celebrata ieri a Scanno la festa di San Giovanni Bosco, in concomitanza con l’ottantacinquesimo compleanno del parroco mons. Carmelo Rotolo. La chiesa era stracolma, come sempre nelle grandi occasioni. Oltre ai tanti fedeli che hanno voluto essere vicini al loro parroco, erano presenti tutti i bambini che frequentano l’Asilo Buon Pastore, accompagnati dalle suore e dalle animatrici. E’ stata una celebrazione molto partecipata ed i ragazzi si sono resi protagonisti per le due circostanze. Prima della conclusione uno di loro ha letto la Preghiera dei giovani a San Giovanni Bosco, altri hanno declamato le funzioni del parroco nell’ambito della parrocchia. Poi, per dare risalto alla festa, sono state spente le luci per far emergere nell’oscurità quelle di tante candeline colorate agitate dalle mani dei bambini al canto di alcune canzoni su don Bosco. Mons. Spina ha lodato il parroco e la sua comunità anche per l’imminente accolitato di Giacomo Tarullo, ha ringraziato le suore salesiane che accompagnano con la loro opera educativa i bambini nella loro crescita. Don Carmelo a sua volta ha ringraziato il vescovo per la sua presenza sempre tanto familiare ed ha invitato tutti i bambini a prendere i maritozzi distribuiti da lui stesso in sagrestia così come faceva don Bosco con i suoi ragazzi.
 
SALA GREMITA
PER LA CONFERENZA
SUL CAMMINO DI SANTIAGO
DI COMPOSTELA

La Libera Associazione Abruzzesi del Trentino Alto Adige presieduta da Sergio Paolo Sciullo della Rocca, Ambasciatore d’Abruzzo nel Mondo, nel quadro delle attività culturali ha organizzato una conferenza informativa congiuntamente all’Accademia Culturale di San Venceslao, presso il Circolo Militare dell’Esercito di Bolzano sul tema “Il cammino di Santiago di Compostela, itinerario militare e religioso”. Relatore Oriella Sivieri, che davanti a un pubblico attento ha presentato il cammino di Santiago, esponendo le difficoltà, le caratteristiche del percorso, l’accoglienza, i momenti di preghiera dei pellegrini, soffermandosi sulla particolare benedizione che viene impartita nei luoghi di culto di “buon cammino per Santiago e per la vita”, sono seguiti gli interventi di Don Giammarco Masiero Cappellano Capo del Comando Legione Carabinieri Trentino Alto Adige che ha parlato della vita dell’Apostolo e della presenza della tomba di Giacomo il Maggiore nel Santuario di Santiago e del suo ritrovamento, che risale al IX secolo. Anche se Giacomo morì in Palestina, come scritto negli Atti degli Apostoli (At 12,1-2), mentre la parte storica è stata presentata da Sciullo della Rocca, esperto di storia militare che ha parlato delle caratteristiche di questa via, del perché delle chiese ottagonali e dei passaggi su questo itinerario dei Romani, di Carlo Magno, dei Templari, di San Francesco e di Napoleone. Particolare attenzione ha destato la narrazione della vita militare del Conte di Bivar Rodrigo Diaz condottiero spagnolo meglio conosciuto come El Cid Campeador e delle sue spoglie che oggi riposano nella cattedrale di Burgos, sita sul cammino di Santiago. Al termine della conferenza il presidente, affiancato da Sandro Repetto si è complimentato con Oriella Sivieri e Don Giammarco per la loro        
esposizione altamente qualificata, ringraziando i soci Elisabetta D’Aurelio, Gabriele Antinarella, Girolamo Sallustio e la Direzione del Circolo Militare dell’Esercito di Bolzano, congiuntamente ai Colonnelli Gianfranco Maggi e Franco Casale per la collaborazione organizzativa fornita a sostegno di questo importante appuntamento culturale.
(L’addetto stampa, Asmodeo Rennes - Foto: di foto Arte Loris Zanetti)