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Venerdì 4 Marzo 2011 - Il Santo del giorno: San Casimiro (Cracovia, Polonia 1458 - Grodno, Lituania 1484)

Il tempo... ieri - AVVOLTI DALLE NUBI. La recente perturbazione resiste tra i nostri monti, nell’alta Valle la nevicata della notte è durata fino a mezzogiorno. Temperature: massima 3,8°C; minima 0,3°C; attuale 0,1°C (ore 23,50).
 
LETTERA DEL DIRETTORE AI LETTORI
(Manoscritta per la Redazione con preghiera di pubblicazione)
DUE VOLTE IN SALA OPERATORIA IN QUATTRO GIORNI
CARI AMICI, sono ancora all'ospedale dell'Aquila, ricoverato nel reparto di neurochirurgia. Ogni operazione può causare fenomeni incontrollabili, ma prevedibili. A chi succede, ai deboli o ai forti? Voi, nelle oltre cento e-mails che mi avete inviato finora, mi avete detto che sono un uomo forte. Perciò è capitato a me, quale uomo forte, che al risveglio dalla prima operazione (23 febbraio) un forte colpo di pressione ha rotto i capillari, facendo uscire sangue nella scatola cranica. Dopo tre giorni ho perso memoria e parola. I medici hanno richiesto una tac d'urgenza (sabato 26 febbraio), che ha rivelato la formazione di un ematoma. Quindi di nuovo in sala operatoria per rimuoverlo. Ancora tanta sofferenza e molto dolore, però ce l'ho fatta, grazie alle capacità e alla bravura del Professor Ricci, l'orso marsicano originario di Civitella Alfedena. Ora sto bene, ho ripreso tutte le facoltà mentali e il pensiero è tornato strano come quello di sempre. Conoscerò la prossima settimana la data del ritorno a casa. Vi ringrazio per tutto l'affetto che mi avete dato. Il Direttore di questo sito ha vinto questa volta la malattia che l'ha colpito, grazie anche alle comunità cristiane di Villalago e Scanno che hanno pregato per me.

Con grande affetto
Roberto Grossi
 
In Abruzzo siglata un’intesa
tra l’Agenzia delle Entrate e il CONI
sul no profit sportivo
DAL COORDINAMENTO VIVERE SCANNO

LETTERA APERTA AL SINDACO

Gentile Signor Sindaco,
confermiamo che non ci riferiamo certamente a “singoli” (siano Lei o altri) quando dichiariamo che si devono anteporre gli interessi generali a quelli particolari. Vogliamo un GOVERNO PARTECIPATO grazie al quale ogni cittadino si senta rappresentato e cosa più importante VIVA il paese come parte ATTIVA e trovi sempre e comunque una risposta ai propri bisogni ed aspettative.
Si E' tenuto il 28 febbraio presso la sede della Direzione Regionale dell’Abruzzo un incontro tra l’Agenzia delle Entrate ed i vertici regionali del Comitato Olimpico Nazionale Italiano. L’iniziativa è nata con l’obiettivo di individuare gli strumenti idonei a fare chiarezza sulle problematiche sottese alla fiscalità del no profit sportivo. Alla riunione erano presenti il Direttore regionale dell’Agenzia delle Entrate dell’Abruzzo, Rossella Rotondo, il Presidente regionale del CONI e Direttore della Scuola regionale dello Sport Abruzzo, Ermano Morelli, il Presidente del CONI Pescara, Enzo Imbastaro, e il Consulente del CONI e Presidente della Commissione di Studio sul no profit sportivo dell’Ordine dei Dottori Commercialisti di Pescara, Luca Pace. “Nel mondo delle associazioni sportive si assiste a uno scenario piuttosto complesso - ha dichiarato il Direttore regionale, Rossella Rotondo - dove operano soggetti con una cultura fiscale diversa”. “E’ per questo motivo – ha specificato il Presidente regionale del CONI, Ermando Morelli – che già da diversi anni l’ente si fa promotore di iniziative formative rivolte ai propri associati, anche su tematiche di ordine fiscale. E’ in quest’ottica che si è avvertita l’esigenza di un’ulteriore e più approfondita attività formativa sulle disposizioni tributarie che le associazioni sportive dilettantistiche sono tenute ad osservare”. Il Direttore regionale e il Presidente regionale del CONI, infine, hanno concordato l’istituzione di un tavolo tecnico per l’organizzazione di percorsi formativi indirizzati ai responsabili delle associazioni e delle società sportive dilettantistiche iscritte negli elenchi gestiti dal CONI. L’Agenzia ha inoltre prospettato la possibilità di realizzare un vademecum di facile consultazione, da destinare alle associazioni sportive dilettantistiche, sulle disposizioni tributarie da osservare e sugli incentivi fiscali previsti in loro favore.
DALL’ASS. SVILUPPO INTRODACQUA - ASVINT

INTRODACQUA. IL SITO UFFICIALE
DEL COMUNE: L’ILLUSTRE SCONOSCIUTO
C’è scritto: il Comune informa! Informa chi?

Il sito ufficiale del Comune di Introdacqua è finalmente “nato” l’8 febbraio 2011, ma non è ancora venuto “alla luce”. Per i motori di ricerca è tuttora inesistente e l’amministrazione comunale si è ben guardata dal pubblicizzarlo (a mezzo stampa, con locandine o altri mezzi). E’ l’ennesima dimostrazione che per la giunta comunale la “trasparenza” sembra un vocabolo sconosciuto.
 
LA BATTAGLIA DI CIVITELLA DEL TRONTO
La fortezza di Civitella del Tronto è posta a difesa del confine nord-ovest dell’Abruzzo. E’ una struttura imponente, è lunga cinquecento metri e ha una superficie di 25000 metri quadrati. Oggi è incastonata in uno dei primi “borghi più belli d’Italia” nella nostra regione.Nei secoli passati per la sua posizione ha subito ripetuti attacchi. Era, infatti, il baluardo degli  Stati per cui era posta a difesa. Nel 1860 sotto i suoi bastioni passavano i confini tra lo Stato Pontificio ed il Regno delle Due Sicilie. Nell’ottobre del 1860, dopo lo straripante successo dei miliziani di Garibaldi, il primo ministro del Regno Sabaudo Camillo Benso di Cavour invia un esercito nel  meridione. Le truppe comandate dal generale Fanti non trovano resistenze degne di questo nome nei territori dello Stato Pontificio. Al confine vengono bloccati  per ben cinque mesi a Civitella. I difensori, comandati dal maggior Luigi Ascione, era un manipolo di uomini provenienti da più disparati corpi, alcuni di essi erano addirittura riservisti. Questi soldati (a cui la Storia ufficiale non ha concesso onori, la nomea di esercito di Franceschiello non è positiva) combatterono solo in difesa del proprio onore. In pratica essi stavano combattendo per un Regno che non esisteva più. La strenua difesa della Rocca appare immotivata ai Piemontesi, i quali sono costretti a supportare la “legione sannita”, che fino al gennaio 1861 sosteneva l’assedio, con truppe regolari piemontesi. Il nuovo comandante delle truppe assedianti era il generale Francesco
Pinelli, che non riuscendo a debellare la resistenza borbonica incitava i suoi soldati con queste frasi sprezzanti: “un branco di queste progenie di ladroni si annida  fra i monti, correte a snidarli e siate inesorabili come il destino. Noi li annienteremo e schiacceremo il sacerdotal vampiro che con le sozze labbra succhia il sangue dell’Italia nostra. Purificheremo col ferro e col fuoco le regioni infettate dall’immonda sua bava”. Il Pinelli mise in pratica quello che andava predicando tanto che il governo sabaudo lo rimosse dal comando. Qualche scrittore sostiene, invece, che la rimozione fu dovuta all’assenza di risultati. La mancata caduta della rocca di Civitella rappresentava un problema di politica estera di grande rilevanza per il governo Cavour. Il comando fu assunto dal gen. Luigi Mezzacapo, il quale utilizzò nuovi cannoni a tiro veloce, nonostante questo sforzo bellico la fortezza resistette per oltre un mese. I nuovi bombardamenti  erano iniziati il 15 fabbraio ( due giorni dopo la caduta di Gaeta), i soldati Borbonici  in Civitella si arresero il 20 marzo 1861. Gli strenui difensori della fortezza  furono fatti prigionieri e tratti nel famigerato “lager” di Fenestrelle, da dove non tornarono più. Il 22 Marzo, per ordine del Ministro Fanti, la Fortezza fu abbattuta, e questo fu un atto di estremo spregio verso un popolo e la sua cultura.
Felice Gentile
 
IL NUOVO OSPEDALE DELLA VALLE PELIGNA DOVE UBICARLO?
Sta accadendo che molte delle idee prospettate sono buone, sotto l’aspetto del federalismo sanitario, qualche blog ha anche accelerato l’idea cardine di considerare il proprio paese “quartiere” all’interno del comprensorio, queste ed altre manifestazioni di allargamento di vedute devono quindi essere considerate positive. L’altro passaggio a cui si è data una risposta chiara e onesta ma dubbia sulla volontà ad aggregarsi in un’unica identità peligna, è stata quella di qualche Sindaco che ha ritenuto di dover rimarcare che “ l’unione dei Comuni “ sia lontanissima dal realizzarsi. Cosa centrano questi due concetti? Centrano come una volontà espressa di assorbire le convenienze, e di non mettere a disposizione il proprio paese ad un uso collettivo delle vocazioni dei singoli territori. Allora se ne deduce che si propone bene, ma si dispone male l’idea  di federalismo energetico, sanitario, economico, fiscale e quindi sociale. Cosa fare? Bisogna fare i conti dell’oste quelli che riescono sempre, e allora proporre una Nuova Struttura Sanitaria aldilà delle zone urbanizzate, quindi decentrare dal già caotico traffico cittadino e ridare spazio e tranquillità ad una città capoluogo Sulmona, penalizzata come qualsiasi altra città dal traffico oltre lo spazio consentito e oltre il limite di guardia dell’ecosistema sonoro. Questo tipo di struttura Ospedaliera potrà avere valore se realizzata in un territorio libero da traffico e caos quotidiano e che sia facilmente raggiungibile da qualsiasi punto della vallata peligna, e dall’intero comprensorio pedemontano e montano. Dalla Valle del Sagittario dove esistono sei Comuni, Introdacqua, Bugnara, Anversa degli Abruzzi,Cocullo, Villalago, Scanno; dalla Valle del Gizio due Comuni, Pettorano sul Gizio e Rocca Pia; dalla versante del Morrone tre Comuni, Pacentro, Cansano e Campo di Giove, e dalla città capoluogo Sulmona. Dal versante a valle Pratola Peligna, Raiano, Corfinio,
Roccacasale, Prezza; un ragionamento più approfondito invece merita la Valle Subequana dove gli stessi Comuni esistenti si sono da sempre considerati con “doppia cittadinanza“ verso la Valle Peligna e verso L’Aquila, giusto negli interessi locali, ma che vanno saggiamente divisi e separati dal comprensorio peligno che ha una caratteristica geografica più lineare e diretta di appartenenza e di convenienza. Certo non è il semplice territorio che deve fare la differenza sulla salute della gente, ma grazie anche alla Diagnostica e alla Ricerca dei nuovi farmaci e cure specifiche dobbiamo dire che se la vita media si è allungata lo dobbiamo ad una sanità che ha fatto passi da gigante nella cure anche delle malattie invalidanti e una volta mortali. Quindi sarebbe opportuno un “Piano Sanitario di Controllo Obbligatorio“ di routine per tutti i cittadini di qualsiasi colore e religione, e di diversa colorazione ed estrazione  politica perché anche quest’ultima ha fatto stupidamente la differenza sulla salute dei cittadini, potrebbe fornirci una qualità di vita migliore nell’immediato futuro. Decentrare sicuramente ma sempre e comunque con un “metro demografico“ certo, e non falsificato dalle volontà degli amministratori perché loro il metro c’è l’hanno diverso e corto che non va oltre il perimetro elettorale. La zona ottimale e decentrata potrebbe essere facilmente raggiungibile da tutti i Comuni della vallata ed è: quel tratto di territorio che va dalle Marane alla Badia con un collegamento viario vicino alla Variante attualmente sottoutilizzata, e che sia collegato comodamente anche con i Comuni che sono vicini all’altro Nosocomio, che non chiude, ma si specializza ed è il Presidio Ospedaliero di Popoli.
Buona Domenica a tutti.
Fernando Ventresca
 
mercoledi’ 2 marzo 2011, presso l'ospedale civile di L'aquila, e’ nata Arianna Giorgi di Alessandro e Mariaelena Gentile. Auguri ai genitori, ai nonni di villalago Felice ed Emilia GENTILE e a quelli di L'Aquila Gianfranco e Teresa Giorgi, al cuginetto Simone.
 
Associazione Ex Lavanderia
Per l'uso pubblico, sociale e culturale dell'Ex Manicomio di ROMA Santa Maria della Pietà

Sabato 5 marzo ore 17
Proiezione del Film "LT22 Radio La Colifata"
(sottotitoli in italiano)
Al termine incontro con il regista Carlos Larrondo
LT22 Radio La Colifata è un’emittente radio di Buenos Aires che deve il suo nome alla parola “colifato” (matto, “suonato” dal lunfardo, dialetto della Capitale). Questa radio nacque nel 1991 grazie ad un’idea dello psichiatra Alfredo Olivera e la sua particolarità sta nel fatto di essere gestita dai pazienti dell’Ospedale Neuropsichiatrico José Borda. La Colifata vuole essere una forma di riabilitazione per i pazienti ma anche una maniera per favorire un’apertura maggiore al problema della demenza, modificando l’idea secondo la quale gli internati degli ospedali psichiatrici sono soggetti pericolosi. Proprio su questa radio Carlos Larrondo ha realizzato un documentario con la partecipazione e la musica dell’artista franco-spagnolo Manu Chao. A proposito del suo lavoro Larrondo afferma: “Ciò che mi interessava mettere in evidenza era la luce, la speranza, tutto ciò che è oltre il buio più fitto”. Il film ha lo stesso scopo de La Colifata, ovvero dar voce a coloro che non ce l’hanno, dare “un calcio nel sedere ai sistemi psichiatrici vigenti” e dimostrare che “chiunque può oltrepassare in qualsiasi momento la linea che separa la pazzia dalla ragione”. Sottotitoli italiani a cura di: Sofia Begotto, Virginia Mosca, Francesca Procopio, Lucrezia Cozzuol, Carlo Durante, Valentina Ariza e Roberta Civiero.
LT22 Radio La Colifata
Regia: Carlos Larrondo
Anno di produzione: 2008
Durata: 92′
Paese: Argentina
Produzione: Bausan Films.