ANVERSA - E’ successo all’una di notte. Un giovane di 18 anni, mentre parcheggiava la sua macchina nel parcheggio del residence “L’Uliveto”, ha sentito dei rumori sospetti. Uscito dall’autovettura ha visto quattro grossi cinghiali che “pascolavano”. Per paura di essere caricato dagli insoliti ospiti si è allontanato alla svelta e trovato un albero si è arrampicato, rifugiandosi tra i rami. Pur avendo il cellulare, non ha potuto chiedere aiuto perch é il telefonino aveva la batteria scarica.

Con il cuore in gola ha spiato i cinghiali, che si sono allontanati solo quando hanno sentito il rumore di una macchina, che arrivava al parcheggio del residence. Il giovane rincuorato è sceso dall’albero, potendo così rientrare in casa e raccontare la sua avventura, finita, per fortuna, senza incidenti. I cinghiali sono una presenza continua nelle nostre campagne e non permettono pi ù nessuna coltivazione, perché mangiano e distruggono ogni raccolto.

 

 

PRENOTAZIONE DELLA LEGNA DA ARDERE DI USO CIVICO Per la stagione invernale 2007-2008 Villalago - Con un avviso pubblico il Sindaco ha

comunicato ai cittadini che fino al 16 luglio è possibile prenotare presso gli uffici comunali la consegna della legna da ardere per uso civico per la prossima stagione invernale. il prezzo è fissato in euro 6,46 al quintale con pagamento delle somme al comune di Villalago presso il servizio di tesoreria, conseguentemente alla consegna della legna. Si rammenta che l ’uso civico del legnatico è di esclusivo beneficio della popolazione residente.

 

 

ANVERSA - Non ci sono più i ladri di una volta! Per quello che è successo ad Anversa l’esclamazione è quanto mai opportuna. Gli Arsenio Lupin, i ladri gentiluomini, appartengono ormai al passato. Qualche settimana fa abbiamo dato notizia del furto, sempre ad Anversa, nella chiesa della Madonna delle Grazie, dove hanno rubato gli ori della Madonna della Consolazione e gli spiccioli nella cassetta delle elemosine. La notizia di oggi è ancora più offensiva per la categoria dei ladri. Ieri mattina, grande è stato lo stupore di coloro che erano andati a visitare i loro cari

defunti, quando si sono accorti che i tetti delle cappelle cimiteriali erano prive dei canali discendenti che convogliano l ’acqua piovana a terra. Nottetempo erano stati trafugati. Ma perché? perché erano di rame. Si sa che questo minerale è molto ricercato dai ricettatori che non fanno fatica a smerciarlo. E quale luogo pi ù silenzioso e solitario di un cimitero per perpetrare questo crimine? E’ così, senza che nessuno possa raccontarlo, i tetti delle cappelle cimiteriali sono state private dei discendenti.

 

 

Il Consiglio regionale ha approvato l’emendamento presentato dall’assessore regionale al Turismo, Enrico Paolini che riguarda la cancellazione della figura del presidente e del consiglio di amministrazione dell ’Azienda promozione turistica. L’emendamento prevede che al posto delle due figure amministrative ed esecutive venga nominato dalla giunta regionale un direttore generale con un bando pubblico. Per il direttore generale, come recita l ’emendamento approvato, si richiede il diploma di laurea e l’esperienza almeno quinquennale di direzione tecnica e amministrativa. Lo stesso direttore si avvale di un comitato tecnico di operatori turistici costituito dai rappresentanti delle principali associazioni di categoria che

partecipano alle riunioni senza alcun costo aggiuntivo. “La legge approvata oggi al consiglio – ha spiegato Paolini – nasce dal comma 9 dell’art.1 della legge finanziaria che fissa al 30 giugno la riforma degli enti regionali. Noi come turismo, siamo stati i primi a presentare questa riforma e lo abbiamo fatto tagliando al massimo i costi della politica. Un riconoscimento straordinario che viene incontro alle richieste dell ’opinione pubblica”. Insomma a detta di Paolini l’Aptr che esce dalle legge di oggi è essenzialmente un organo di carattere tecnico più che politico”. Particolarmente critiche sono state, durante i lavori odierni, le prese di posizione da parte di esponenti della minoranza. Secondo il capogruppo dell'Italia di Mezzo,

Giorgio De Matteis "la controriforma approvata oggi è la negazione del lavoro svolto da Paolini in un anno". Anche secondo il consigliere di An, Fabrizio Di Stefano, si tratta di "un atto di sfiducia nei confronti dell'assessore Paolini che sostanzieremo con una mozione durante la prossima riunione del Consiglio regionale". Sempre secondo Di Stefano si tratterebbe di una riforma "ad personam, in particolare contro Bruno Di Masci". Anche il consigliere di Rifondazione Comunista, Angelo Orlando, ha abbandonato l'aula dopo un intervento polemico nel corso del quale si è detto non d'accordo con il provvedimento e "con le crociate che non si sa mai dove portano". (fonte, Rete5)

 

Comunicato stampa di An SULL’APTR DEL TURCO SFIDUCIA PAOLINI «Il provvedimento presentato in Consiglio, e che la giunta solennemente definisce riforma, è in realtà un vero e proprio atto di sfiducia al vicepresidente Paolini il cui mandante è Del Turco, tanto che lo stesso assessore al turismo è stato costretto a dare esito alle sue elucubrazioni notturne preparando l’emendamento con il quale si è auto-sconfessato: a questo punto farebbe bene a prendere atto della sua sovranit à limitata rassegnando le dimissioni» così il consigliere regionale di An Fabrizio Di Stefano durante il dibattito all’Emiciclo sull’azienda

di promozione turistica. «Il centro - sinistra, ostaggio del solito ricatto del governatore di mandare tutti a casa, ha fatto un voltafaccia clamoroso cancellando – di fatto – mesi di confronto e partecipazione alla fase normativa degli enti locali, delle associazioni di categoria e degli operatori economici, il tutto con l ’unico obiettivo di fare la guerra al neo - nominato Bruno Di Masci» ha spiegato l’esponente di An. «Sul metodo chiediamo che il provvedimento venga rinviato in commissione per maggiori approfondimenti, sul merito denunciamo che il centro - sinistra – decapitando i vertici dell’Aptr – sta esponendo tutto il settore ad una preoccupante paralisi nel bel mezzo della stagione estiva, in attesa di una legge complessiva di riordino che non arriver à mai» è stata la conclusione di Di Stefano